Il 7 novembre 2024 è stata una data da ricordare per la città di Genova che dopo cinquant'anni è tornata ad ospitare la nazionale italiana di pallacanestro femminile, inaugurando di fatto il nuovo impianto da cinquemila posti sito in zona Fiera. Il clima di festa nel capoluogo ligure non si è limitato solamente al taglio del nastro: le ragazze allenate da coach Andrea Capobianco hanno ottenuto la terza vittoria nelle FIBA Women's EuroBasket 2025 Qualifiers, superando la Cechia con il punteggio di 68-47. Senza nulla togliere ad una Olbis André protagonista con 10 punti, 6 rimbalzi e 17 di valutazione, la 'Superba' era impaziente di accogliere la figliol prodiga Arianna Arado, classe 2004 al debutto assoluto con le azzurre.
Dopo tutta la trafila fatta con le Under di Italbasket, il debutto con la nazionale maggiore è arrivato proprio di fronte al tuo pubblico. Com'è stato giocare a casa tua e quali sensazioni hai provato dopo i primi punti segnati?
“Non mi aspettavo la chiamata da parte di coach Capobianco, perciò quando è arrivata la convocazione ero davvero tanto emozionata. Il debutto inizialmente è passato in secondo piano, perché già essere qui con queste ragazze è qualcosa di straordinario. Aver potuto esordire e farlo a casa mia è stato qualcosa di totalmente inaspettato, non potevo chiedere di meglio per iniziare il mio percorso in azzurro. Ho fatto un grosso sospiro quando ho visto la palla entrare nella retina, perché in qualche modo volevo mostrare alla città che c'ero anche io in partita, volevo far vedere che nel mio piccolo potevo contribuire al successo della squadra. Ho fatto canestro dopo aver anche catturato un rimbalzo in attacco, perciò non poteva andare meglio di così. Sono davvero felicissima in questo momento”
Non appena sei entrata in campo hai difeso alla grande forzando una palla persa, poi hai lottato contro giocatrici più esperte senza mai soffrire il gap. Cos'hai pensato quando eri seduta sul cubo dei cambi?
“Avevo tanta tanta ansia, comunque l'emozione non era poca e spesso questo genere di sensazioni può giocare brutti scherzi. Non appena ho messo piede sul parquet, ho semplicemente pensato di dover fare ciò che faccio ogni weekend quando gioco con il mio club. Appena mi sono accorta di dov'ero e di come il pubblico mi ha accolta, l'ansia è sparita e ho fatto il mio dovere. Alla fine dei conti, se sono qui con questo gruppo fantastico, un motivo c'è. Ho capito che devo giocare tranquilla come mi hanno detto; ho la fortuna di avere Kathrin Ress qui con me, allenatrice straordinaria con cui avevo già avuto modo di lavorare in passato e che mi ha calmata molto, perciò dopo ho dovuto solamente fare il mio”
Sei una novità per la nazionale, così come lo è Derthona per la Techfind Serie A1: due realtà giovani partite facendo il botto da subito.
“Sì, è proprio ciò che stiamo facendo a Tortona. Siamo una società giovane, siamo al primo anno nella serie maggiore e quindi stiamo cercando di trovare subito i nostri equilibri, la nostra compattezza e direi che partita dopo partita tutto questo si sta vedendo. Sono molto contenta di aver scelto di andare a giocare per Derthona, perché penso sia il posto giusto per me e in generale penso sia il posto giusto dove crescere e dove poter imparare. In squadra ho delle compagne di livello, compagne con tanta esperienza che ogni giorno mi insegnano qualcosa”
Sugli spalti erano presenti alcune delle tue compagne con cui hai portato a casa il bronzo questa estate dopo l'europeo U20. La vostra potrebbe essere una generazione d'oro? Pensando a te, alle gemelle Villa e a Carlotta Zanardi solamente per citare alcune delle ragazze presenti in Lituania.
“Penso che la nostra sia un'ottima generazione, così come lo sono anche quelle successive se si guardano i risultati ottenuti dalle loro nazionali e dai club in cui militano le ragazze. Io sono molto fiduciosa per il futuro di questa Italbasket, vedremo quanto crescerà il movimento e dove ci porterà; noi al momento rimaniamo comunque con i piedi per terra e continuiamo a lavorare sodo per poter contribuire in maniera diretta ai successi e allo sviluppo non solo della nazionale, ma anche del campionato. Restiamo fiduciose, in futuro potremo toglierci delle soddisfazioni”
(Foto FIBA)